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    [Recensione "La figlia dell'aggiustaossa"]

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    Cina
    Figlia
    By SeleneEris il 3 Aug. 2017
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    Come promesso eccovi la recensione de "La figlia dell'aggiustaossa" di Amy Tan:

    LuLing e Ruth. Madre e figlia. Cina e Stati Uniti. Due persone, due mondi si affrontano in un delicato arazzo di affetti e rancori.Ruth, quarantasei anni, è cinese solo nelle fattezze: la sua professione, la lingua, il modo di interpretare la realtà sono quelli di un’americana di oggi. LuLing, ha più di settant’anni. La tragica occupazione nipponica precedente la Seconda guerra mondiale e una serie di disgrazie familiari l’hanno costretta a lasciare il suo paese. Pur avendo vissuto per mezzo secolo negli Stati Uniti, è profondamente legata alla terra d’origine. Le sue paure, le ansie e le superstizioni sono ancora quelle di una figlia dell’Impero Celeste.LuLin è sola ma è troppo orgogliosa per chiedere aiuto, si mantiene con un povero sussidio e comincia a mostrare i segni del morbo di Alzheimer: fughe improvvise, comportamenti irrazionali, un disordine mentale che la porta a confondere il presente con le tristi vicende del passato. Colpita da questa circostanza, Ruth decide di far tradurre dal cinese un manoscritto che, anni prima, la madre le aveva affidato pregandola di leggerlo (cosa che lei aveva sempre rinviato fino a dimenticarsene), per avvicinarsi al suo passato. E, in effetti, il passato è colmo di sorprese.. [Fonte Kobo store]

    Cosa dire; quando leggi questo libro rivivi anche la tua storia tra le pagine, anche se raccontano cose completamente diverse. Quando un persona a noi molto cara viene presa da questo morbo e ritorna un bambino è dura, e capire quando ha cominciato lo è ancora di più.
    Io mi sono commossa, certo non ho pianto, ma il mio cuore sì.
    Un libro che consiglierei di leggere a tutte/i le/i figlie/i che hanno avuto rapporti burrascosi con uno dei genitori, perché questo libro ti fa capire l'importanza di avere un genitore "sano" e nel caso in cui sia malato ti fa capire che bisogna solo portare pazienza come loro la portarono con noi quando eravamo piccoli.
    Prima di lasciarvi voglio condividere con voi un paragone che ho particolarmente apprezzando leggendo il libro:
    Ed ebbe un moto di pena, come se fosse davanti ad altrettanti cani, chiusi nel canile municipale, abbandonati chissà perché, ma ancora speranzosi di ricevere amore. Lasciò il negozio con cinque libri in una busta di carta con il nome della libreria.


    Per il resto, sulla mia pagina facebook Selene89 trovate alcuni estratti del romanzo che vorrei pubblicare a Dicembre.
    Alla prossima recensione.
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