Dopo quattro mesi sono riuscita a finire di leggere il nuovo" capolavoro" della James: Grey, la versione della trilogia di cinquanta sfumature vista dalla prospettiva del miliardario.
Ma, come al solito, prima di partire vi lascio la trama (non che ci siamo molto da lasciare...):
"
Christian Grey ama avere il controllo su tutto: il suo mondo è ordinato, metodico e completamente vuoto fino al giorno in cui Anastasia Steele irrompe nel suo ufficio come un turbine con il suo corpo incantevole e i suoi splendidi capelli castani.
Lui cerca di dimenticarla, ma invece viene travolto da una tempesta di emozioni che non riesce a capire e a cui non può resistere.
A differenza di tutte le donne che Christian ha conosciuto prima di lei, Ana, timida e ingenua, sembra arrivargli dritto al cuore, un cuore freddo e ferito, e vedere oltre la sua immagine di imprenditore di successo e il suo stile di vita esclusivo e lussuoso.
Con Ana, Christian riuscirà a scacciare gli incubi della sua infanzia e i fantasmi del passato che lo perseguitano ogni notte? Oppure i suoi oscuri desideri sessuali, la sua ossessione per il controllo e l'odio verso se stesso che riempiono la sua anima allontaneranno Ana e distruggeranno la fragile speranza che lei gli sta offrendo?" [fonte Amazon]
Perché?
Perché sfruttare l'onda di una moda quando non hai più nulla da scrivere?
Sì, perché questo libro è una grandissima delusione. Non ti aspetti che un uomo miliardario di una certa cultura... Fermi tutti, dimentico che ci sono miliardari che è meglio non aprano bocca.
Ma da Christian Grey, che Ana ce lo ha descritto come perfetto, non ti aspetti che dica certe cose, che abbia un linguaggio così "colorito" e infantile; praticamente la James ci fa sembrare quest'uomo come un cazzone troppo cresciuto. E poi..
DAI!!! Possibile che pensi solo al sesso? Ana è distrutta e tu pensi di scoparla?
In effetti, questo è proprio dell'ottica maschile.
Insomma bocciato in tutti i sensi.
Solo una cosa si salva del libro: gli incubi di Grey.
Nei suoi incubi lui descrive la sua infanzia; il fatto che odiasse sua madre gli è venuto dopo, poiché lui l'amava; lui stesso dice "quando lui non c'è la mamma è felice, mi sorride ed è solo mia". La odia perché non è riuscita a smettere di condurre quella vita per suo figlio, ma percepisce anche quanto lo amasse; se non fosse così non lo nasconderebbe nell'armadio ogni volta che questo "lui" arriva.
E lo ammetto. Ero nel treno che tornavo a casa quando ho letto della morte della madre e tutto quello che ha passato il piccolo Grey, e piangevo come una cretina.
Sono madre, e sono stata figlia; capisco come ci si sente e il dolore, le lacrime che ho versato, sono a doppio: per il dolore da figlia e per quello da madre.
Vi lascio con ...
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